“Nel sistema capitalista occidentale, le istituzioni
democratiche elettive (governi, parlamenti e partiti), quindi i cittadini, contano
sempre meno. I veri padroni del mondo sono le banche centrali private che
stampano denaro e lo rivendono agli stati, rendendoli schiavi del loro debito; coloro
che estraggono e gestiscono petrolio e gas, gli speculatori dell’alta finanza
internazionale che controllano borse, banche ed assicurazioni, influenzando
gran parte dell’informazione e della politica. E la NATO-USA è diventata il
braccio armato di questi interessi economici privati. Per noi europei, certamente meglio una strategica alleanza con la Russia di Putin... Ma li vedete, a Milano, i
nuovi grattaceli, simboliche torri falliche del potere? Chi sono i proprietari?
Allianz, Generali, Unicredit e l’Emiro del Qatar, peraltro, lo stesso, che
finanzia i terroristi dell’Isis... Tutti i governi occidentali, se sommiamo l’astensionismo
al voto di protesta, si reggono sul consenso, peraltro spesso viziato e
clientelare, di neanche un terzo della popolazione: aveva certamente più sostegno reale il regime
fascista di Mussolini…” Così risponde Roberto Jonghi Lavarini, 43 anni,
autorevole esponente della destra sociale italiana, alla mia domanda,
volutamente provocatoria, sul suo essere “contro la plutocrazia mondialista”. Intervisto Jonghi, dopo che mi ha offerto un
caffè ed una fetta di torta, fatta dalla moglie Veronica, nel salotto di casa
sua. Come sfondo ho una grande libreria bianca, strabordante di libri, di tutti
i generi ed epoche, corredata da disegni e lavoretti delle tre figlie,
medaglie, soldatini e, naturalmente, un
fascio bene in evidenza, “originale della RSI” ci tiene a precisare.
Quali sono le iniziative politiche del movimento di Destra
per Milano? “Sosteniamo un progetto a tre tappe: prima l’unità a destra,
intorno a Fratelli d’Italia; poi un grande fronte nazionalpopolare, guidato da
Giorgia Meloni e Matteo Salvini; infine una nuova alleanza elettorale e
programmatica di centrodestra, per tornare a governare Milano e l’Italia.” Quindi
sarai candidato al Consiglio Comunale? “No. Il settore immobiliare ed edile,
come tutta la sana economia reale e produttiva, è in forte crisi, massacrato da
tasse, burocrazia, banche ed Equitalia… Non sono un mestierante della politica
e, purtroppo, non ho soldi e tempo per una campagna elettorale così
impegnativa. Prima viene la famiglia, quindi il lavoro, e le poche energie rimanenti
preferisco dedicarle ad attività culturali e sociali.”
Sei spesso in radio e TV come opinionista, sei consulente di
geopolitica e collaboratore (con pseudonimo) di importanti testate
giornalistiche nazionali; accompagni le “Altezze Reali ed Imperiali” nelle loro
visite ufficiali milanesi; sei persino diventato coprotagonista dei romanzi pulp
di Ippolito Edmondo Ferrario: oramai il "Barone Nero" è un personaggio pubblico… “Mah, io,
molto sinceramente, sono solo me stesso, dico quello che penso e cerco di fare
quello che dico. Le mie idee e la mia schiettezza non mi hanno certamente
aiutato a fare carriera politica o a guadagnare soldi, anzi, ma, tanti
compatrioti, condividono ed apprezzano le mie azioni ed il mio stile. Io cerco
di fare semplicemente quello che ritengo essere giusto, quello che considero il
mio dovere. Magari, mi candiderò alle prossime elezioni regionali lombarde, nel
2017…”
(a cura di Gianni Spina - italianosveglia.com) - gennaio 2016