Di seguito il reale e schieramento delle forze patriottiche alle imminenti ed importanti elezioni amministrative del 5 giugno.
Unico movimento politico ad essere presente, con il suo simbolo, in tutti i 25 comuni capoluoghi al voto è Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. A Roma, è anche presente una lista civica di destra, a sostegno della candidatura di Giorgia Meloni. Nelle liste di FDI sono confluiti anche i candidati della Destra Sociale di Luca Romagnoli (per tutti, citiamo il nostro Vincenzo Circosta, in zona 5 a Milano).
Seguono, di molto staccate: Forza Nuova di Roberto Fiore (Rimini, Grosseto, Roma con Iorio, Latina e Crotone) e Casa Pound di Gianluca Iannone (Torino, Roma e Latina), il cui reale peso elettorale si vedrà, appunto, nella capitale, roccaforte dove è nato il movimento. Lo straordinario risultato ottenuto da CPI a Bolzano (oltre il 7%) è chiaramente frutto di particolari e storiche condizioni locali, in una città di frontiera, dove, peraltro, il MSI, per un decennio, ha ottenuto il 27% dei consensi.
La Destra di Francesco Storace si riduce a mero partitino regionale, presente solo nel Lazio (a Roma, con una lista civica a sostegno di Marchini, e a Latina). Scompaiono definitivamente, invece, dalla scena politica, con scuse insostenibili, sia quello che rimane della Fiamma Tricolore (di Attilio Carelli) che il Fronte Nazionale di Adriano Tilgher.
Da segnalare anche tre isolate iniziative locali: il sedicente Nuovo MSI, della coppia Gaetano Saya - Antonietta Cannizzaro, che riesce a presentarsi a Torino (solo grazie al candidato sindaco Roberto Salerno e senza la fiamma missina che rimane patrimonio della Fondazione Alleanza Nazionale, in concessione esclusiva a FDI), il fantomatico Fonte Nazionale per l’Italia che si presenta a Varese (ma che fine hanno fatto, a proposito, Nello Riga e Gianpiero Maccapani?), ed il solito MIS (Movimento Idea Sociale) di Raffaele Bruno, candidato sindaco a Napoli.
Tutti le altre tragicomiche decine di sigle e di simboli, presenti anche su Facebook, compresi i partitini di Fini e Alemanno, e le micro fiamme spuntate come funghi, rimangono sostanzialmente gruppuscoli virtuali, nemmeno degni di nota, senza alcuna consistenza e seguito politico, quindi, senza alcuna reale ragion d’essere…
Infine, sempre nei comuni capoluogo, abbiamo censito circa un centinaio di autentici patrioti, candidati nei comuni e nelle municipalità, con liste civiche delle più disparate, nella Lega e nel movimento Noi con Salvini, in Forza Italia e nel NCD, nel Movimento 5 Stelle e persino in gruppi e partiti di centrosinistra. Da milanesi, non possiamo non citare, ad esempio, due camerati come Roberta Capotosti di Sovranità (candidata alla presidenza della zona 2, per la lista civica Noi per Milano) e Stefano Pavesi di Lealtà e Azione, (candidato per la Lega al consiglio di zona 8).
Questi, a due settimane dal voto, sono dati numerici incontestabili: Fratelli d’Italia, volenti o nolenti, si conferma come forza politica egemone dell’area, ed a queste elezioni consoliderà ulteriormente questa sua predominanza. Certo pensare ai risultati della destre in Austria, Francia o Ungheria... ma solo intorno a FDI ed a Giorgia Meloni, sarà, quindi, possibile avviare quella auspicata e necessaria fase congressuale costituente, aperta e partecipata, per riunificare, riorganizzare, rinnovare e rilanciale la destra italiana. Prima tappa necessaria, per poi costruire, in fretta, insieme alla Lega Nord di Matteo Salvini, quel grande fronte nazionale, identitario e sovranista, del quale l'Italia ha assolutamente bisogno.